DOPO LA PIOGGIA
Il rivolo scorre nella grondaia
solleticando i muschi molli
prosperati senza l’azzurro.
Ferite aperte della terra viva,
asperse suture di fango,
fiale brillanti nei magici unguenti
dell’acqua
nell’acqua
gemme sapide e lievi rinnovano.
Immobili,
in doviziosa ostentazione
fulgenti file di faggi
singhiozzano profumi di resina,
addolciti in raggi d’oro fiumante.
V’è un’immensità che non so narrare,
esiliata nell’orizzonte,
tra nubi nere ormai esauste
e nuove danze, e d’ali e piume.
V’è un’immensità che dipinge gli occhi,
quelli d’un vecchio che sorride
ai ricordi dell’odore dell’erba.
E gli occhi chiude. Leggeri. Salati.
V’è un’immensità …
Massimiliano Zulli