MIO SOLE
di Rita Muscardin
Averti avuto con noi,
anche solo il tempo breve dei giorni di passo,
è stato dono, sigillo d’amore
a parole scritte su frammenti d’immenso.
Ma ora feroce la stagione dell’assenza
ha chiuso il cielo sopra di noi
e sei diventato nuvola dispersa nel vento,
oblio di stelle in deriva d’universo.
Affranti i nostri occhi che mai s’accenderanno del tuo sorriso
né godranno la bellezza dei tuoi tratti delicati.
E la tua voce non riempirà il silenzio
della casa, triste dimora di giorni che non saranno.
Il dolore si è fatto mare scuro che ci trascina lontano.
Non conosce pietà il cielo a dividerti da noi,
crudele pegno per un’illusione di felicità.
Un fiore già dischiuso,
un inganno di sole nel freddo cuore dell’inverno
e un oscuro presagio di neve.
Germoglio di una primavera mai sbocciata,
giovane albero esile come un giunco
le tue radici di cielo affondano nell’anima.
Ti abbiamo salutato senza dirti addio
mentre un vento strano sfiorava la croce
illuminata da un raggio di sole nella dimora delle ombre.
Strazio è la notte e i sogni in cui ti cerco
e non conforta la memoria
per una storia mai scritta sulle pagine della vita.
Il mare nelle mie sere sparge voci fra le onde
ad accarezzare il mistero ora che rallenta il passo.
La gioia era una stanza chiusa,
nella casa abitava il dolore.
Mio sole, prego Dio
perché tu possa essere ancora nostro…